Domande frequenti - FAQ

Domande frequenti sulla nebulizzazione adiabatica

La nebulizzazione è materia in continuo sviluppo. La cultura specifica è ancora poco diffusa. Di seguito abbiamo raccolto per voi, le domande più comuni e le risposte sintentiche ad esse relative

Raffrescamento nebulizzazione

No. A condizione che venga dimensionato, posizionato e gestito correttamente il sistema non bagna.
La nebulizzazione crea umidità che deve essere correttamente tenuta nei parametri grazie al controllo elettronico e alla giusta circolazione dell’aria ambiente
Generalmente il sistema prevede l’applicazione in ambienti molto bene areati, quindi è sconsigliabile l’utilizzo in ambienti ristretti che non siano provvisti di uno adeguato scambio con l’esterno
In coerenza con le condizioni termo igrometriche della giornata si possono abbattere in media dai 4°C sino a 7°C. Tale valore è tuttavia strettamente correlato alla qualità della circolazione dell’aria ed all’umidità della giornata. Il flusso atomizzato può avere una temperatura inferiore sino a 14°C.
Temperature elevate, umidità ambiente molto bassa, discreta areazione
Non utilizzare il sistema sotto i 27°C o in giornate con umidità relativa troppo elevata (>75%) in ambienti perfettamente chiusi.
Di norma si utilizza normale acqua di rete. Se di differente fonte è bene avere certezza sia batteriologicamente pura. L’addolcimento od osmotizzazione si rende necessario in ragione del tipo di applicazione ed ambiente in cui il sistema è destinato
Non necessariamente, benché un’acqua addolcita o demineralizzata sia utile a ridurre la manutenzione sugli ugelli e diminuisca la polvere volatile del carbonato di calcio. L’acqua ideale ha una durezza di 5° Francesi.
Se l’acqua di prelievo è salubre e batteriologicamente analizzata non presenta carica batterica, un utilizzo regolare dell’impianto che eviti periodi di prolungato disuso, non richiede necessariamente la sanificazione
Se dal punto di prelievo dell’acqua di rete sussiste una carica batterica bisogna prima porre in salubrità la condotta. In seguito è opportuno sanificare le linee che siano soggette a prolungata inoperatività, con tempi superiori alla settimana. Sono da escludersi i prelievi da accumuli e serbatoi d’acqua, nei quali la bassa circolazione rende l’ambiente ideale alla riproduzione batterica e quindi inidonei all’utilizzo civile. Solo a condizione che essi vengano sanificati con elevata frequenza possono essere utilizzati senza rischio.
Ciascun ugello può dissipare in genere da due a cinque litri d’acqua l’ora. Le portate d’acqua sono sempre di facile gestione anche dalla normale utenza domestica. Per risparmiare risorse si può utilizzare l’atomizzazione alternata da brevi pause, possibili grazie al sistema di gestione elettronico.
Certamente no. La portate dell’acqua sono molto ridotte e le tubazioni hanno margini di sicurezza tre volte superiori alla pressione d’esercizio. I casi di perdite sono oltremodo rari e le quantità d’acqua perduta esigue.
E’ possibile tecnicamente ma non senza assolvere alla sicurezza della salubrità. In presenza di accumuli d’acqua a temperatura ambiente, che non vengono interamente svuotati o sanificati con frequenza adeguata, è possibile l’insorgenza di cariche batteriche quali la Legionella Pneumophila. In tali casi è opportuno provvedere alla sanificazione dell’accumulo con mezzi idonei ed automatici"
Certamente la ventilazione aiuta in modo particolare sia la totale evaporazione che l’abbattimento della temperatura. Rende possibile localizzare il punto in cui interessa raffrescare riducendo spreco idrico e migliorando la percezione di fresco. La nebulizzazione statica è utile in zone circoscritte ed in quasi totale assenza di correnti d’aria, a causa della sua elevata volatilità il suo effetto può essere facilmente disperso.”
Sicuramente sì. È uno dei motivi di maggiore elasticità applicativa di questi sistemi, che possono operare in modo ben circoscritto e funzionale all’applicazione prescelta, sia essa il raffrescare persone, processi o prodotti semilavorati.
E' molto contenuto. Rispetto ad un impianto di condizionamento può arrivare ad assorbire appena 1/30. In genere i valori di consumo sono affrontabili anche da una utenza domestica senza problematica alcuna.
Inviandoci una pianta, od alcune immagini rappresentative l’ambiente interessato, si potrà avere un supporto informativo di massima. Idealmente un corpo ventilante può coprire un’area di 35-50mq, mentre una linea di ugelli può raffrescare l’area sottostante sino ad una distanza di circa 3mt dalla parete sulla quale è fissata. Per sapere quale sia il modello di centralina più corretto rivolgetevi ai nostri uffici commerciali.
No, è assai semplice e rapida. Se col tempo gli ugelli possono presentare incrostazioni di calcare, sarà sufficiente sostituirli con ugelli puliti a corredo e lavare con aceto o anticalcare quelli incrostati, pronti per il successivo riutilizzo. E’ necessario ricordarsi di svuotare le linee dall’acqua se destinate a essere inattive per oltre un mese, questo per prevenire la crescita di biofilm nelle tubazioni. Ricovero e riarmo sono fondamentali per la longevità dell’impianto.E’ bene ricordare che ogni 500/1000 ore operative è necessaria la sostituzione dell’olio lubrificante ad opera di un tecnico specializzato Neo Tech

Umidificazione professionale adiabatica

No. A condizione che venga dimensionato, posizionato e gestito correttamente il sistema non bagna.
In presenza di UTA dotate di pacco evaporativo di scambio e di una adeguata camera di evaporazione è assolutamente possibile
Effettuato il sopralluogo tecnico ed in presenza di volumi adeguati, si procede rimuovendo il pacco evaporativo, lo si sostituisce con un gruppo di filtri separatori. In seguito si realizza la linea di diffusione ad alta pressione con uno o più ranghi di ugelli.
Evaporazione ad alta efficienza, spreco idrico minimo, salubrità dell'acqua sanificata, minimo consumo elettrico, ridotta manutenzione, infine non si deve procedere a sostituire l'intera UTA ma solo aggiornarla

Pre-cooling e risparmio energetico

I sistemi di evaporazione adiabatica sono impiegabili in tutte le unità condensanti con scambio esterno ad aria di ogni marca
Benché sia preferibile utilizzare acqua osmotizzata, è possibile impiegare anche normale acqua di rete, previa apposizione di filtri separatori specifici
La funzione dei filtri separatori ha la doppia utilità di trattenere le gocce d'acqua senza che esse giungano alla batteria di condensazione incrostandola o riducendone l'efficienza
Stante che il gruppo frigorigeno sia correttamente dimensionato e in giusta efficienza meccanica, è possibile ottenere una resa superiore del 10% e un risparmio medio del 20%. Le punte di efficienza possono raggiungere un 15% di efficienza e il 30% di riduzione del consumo elettrico
L'efficacia è su tutti i tagli di potenza. La convenienza pratica suggerisce di impiegare la nebulizzazione su impianti di media e grande capacità. Ideale a partire da potenze superiori a 200kW frigoriferi
In media gli impianti di PRE-COOLING permettono un risparmio che genera una tempistica di pay-back entro 2-3 stagioni operative, a partire da impianti di potenza superiore a 200kW frigoriferi
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